10 curiosità sulla lingua polacca

Il polacco è davvero una lingua terribilmente difficile da pronunciare per via delle sue numerosissime consonanti? E non ha niente in comune con l’italiano? Ci sono dialetti in Polonia? Vi invito a leggere il mio articolo per scoprire 10 curiosità sulla lingua polacca.

1) Il polacco è la sesta lingua ufficiale dell’Unione Europea dopo inglese, tedesco, francese, italiano e spagnolo (sono in totale 24) ed è la seconda lingua slava più diffusa dopo il russo.

2) Si valuta che la lingua polacca sia parlata da circa 44 milioni persone nel mondo, di cui ca. 38 milioni in Polonia.

3) Il polacco (język polski, chiamato anche polszczyzna) è una lingua indoeuropea come l’italiano: entrambe hanno quindi lo stesso antenato, il protoindoeuropeo. Appartiene alla famiglia delle lingue slave e precisamente al gruppo slavo-occidentale, insieme a ceco, slovacco, casciubo e alle lingue sorabe.

4) L’alfabeto polacco è composto da 32 lettere e viene scritto con i caratteri latini: Aa, Ąą, Bb, Cc, Ćć, Dd, Ee, Ęę, Ff, Gg, Hh, Ii, Jj, Kk, Ll, Łł, Mm, Nn, Ńń, Oo, Óó, Pp, Rr, Ss, Śś, Tt, Uu, Ww, Yy, Zz, Źź, Żż. Inoltre in polacco si usano le lettere Qq, Vv e Xx, ma soltanto nelle parole provenienti da lingue straniere.

5) La lingua polacca viene considerata come una lingua moderatamente consonantica, ma non è classificata come una delle più ricche di consonanti e di gruppi consonantici come per esempio lo sono le lingue caucasiche.

6) Per quanto riguarda la grammatica nella lingua polacca esistono: 7 casi grammaticali (nominativo, genitivo, dativo, accusativo, strumentale, locativo e vocativo), 3 generi: maschile, femminile, neutro (nella categoria del genere maschile si possono distinguere: maschile animato, maschile inanimato, maschile personale e maschile non-personale), 3 tempi (presente, passato, futuro), 3 modi (indicativo, condizionale, imperativo), 4 coniugazioni e la categoria dell’aspetto verbale (imperfettivo e perfettivo).

7) In polacco esistono molte parole provenienti dalle altre lingue: anglicismi, germanismi, francesismi o termini derivati dal ceco, dall’ucraino, dal russo e dal bielorusso. Ci sono anche tanti italianismi e i latino-italianismi.

8) Il polacco, a causa degli stretti contatti politici e culturali (soprattutto nel periodo dal XV al XIX secolo), ha svolto il ruolo di cosiddetta lingua intermediaria nel processo di espansione degli italianismi verso altre lingue slave (p.e. verso l’ucraino) e non solo (p.e. verso il lituano). Questo significa semplicemente che ci sono diverse parole italiane che sono passate in altre lingue tramite il polacco. Un esempio che menziona nella sua pubblicazione Stanisław Widłak (vedi la bibliografia) è la parola “kapłon”: latino *cappo (per il classico capo) – italiano “cappone” – polacco “kapłon” – ucraino, bielorusso, russo “kaplùn”.

9) Il polacco standard (język ogólnopolski) viene parlato su tutto il territorio della Polonia e non ci sono al suo interno così tante differenze dialettali come in italiano. Tuttavia si possono distinguere dei dialetti delle regioni di Wielkopolska (dialekt wielkopolski), di Małopolska (dialekt małopolski), di Mazowsze (dialekt mazowiecki), di Śląsk (dialekt śląski) e di Kresy – i territori annessi dalla Polonia durante il medioevo e perduti in seguito alla fine del XVIII secolo (nowe dialekty mieszane). Inoltre nella regione di Kaszuby viene parlata (accanto al polacco) una lingua a parte, il casciubo (język kaszubski, in casciubo “kaszëbsczi jãzëk”). Si discute spesso poi del dialetto della Slesia (dialekt śląski, chiamato anche: etnolekt śląski – in slesiano “ślōnskŏ gŏdka”). Nelle pubblicazioni linguistiche è classificato come uno dei dialetti della lingua polacca, però dato che ha tante espressioni più vicine al polacco arcaico che al polacco moderno alcuni ritengono che bisognerebbe classificarlo come una lingua invece che come un dialetto.

10) Si dice qualche volta che il polacco sia una delle lingue più difficili al mondo: alcune statistiche lo mettono accanto al cinese, al giapponese o all’arabo. A mio avviso non si può valutare oggettivamente il grado della difficoltà di una lingua perché ci sono diversi fattori che concorrono a influenzare questa opinione come per esempio la “lingua di partenza” (materna) dello studente e la sua “vicinanza” a quella che si vuole apprendere. Sicuramente il polacco essendo molto complesso richiede un discreto impegno da parte delle persone che vogliono impararlo. Però se si possiede la motivazione giusta, se si ha la voglia di studiare e di mettersi in gioco, lo studio della lingua polacca può dare veramente tante soddisfazioni. E molti miei studenti potrebbero confermarlo.

Bibliografia:

  1. Karaś Halina, Opis dialektów polskich, http://www.dialektologia.uw.edu.pl/index.php, accesso: 8.03.2023 r.
  2. Maciołek Marcin, System dźwiękowy polszczyzny na tle języków świata [w:] Głoski polskie. Przewodnik fonetyczny dla cudzoziemców i nauczycieli uczących języka polskiego jako obcego, Katowice 2018.
  3. Widłak Stanisław, Italia e Polonia. Popoli e lingue in contatto, Kraków 2006.
  4. Widłak Stanisław, Italianismi “indiretti” nelle lingue slave del centro e dell’est europeo, Kraków 2010.
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Published On: Marzo 14th, 2023Categories: BlogTags: , ,

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